Valentino Bolic: "Su un aspetto mi volevo concentrare proprio rispetto a quelle che sono le caratteristiche dell'IPI, questo soggetto che poi si occupa all'interno di questo programma per l'MSE dell'assistenza tecnica. Uno dei fattori che concorrono e che certamente sono importanti per raggiungere gli obiettivi di questo programma è rappresentato da quelle che sono le azioni di accompagnamento, quelle che sono le diverse azioni che consentono poi alle imprese di trovare le intese e di raggiungere gli accordi con le strutture di ricerca affinchè poi si generino i progetti che poi daranno luogo all'innovazione dell'imprese stesse. È a tutti noto che uno dei limiti è rappresentato proprio dalla scarsa conoscenza che le imprese hanno delle strutture di ricerca che operano sul territorio che caratteristiche hanno queste strutture che tipo di prodotti offrono quali sono proprio le modalità di approccio e definizione di un progetto con un centro di ricerca così come è anche noto che spesso sono le stesse imprese che non conoscono le proprie esigenze di innovazione o quantomeno non le sanno tradurre in un progetto di ricerca. Su questo aspetto noi abbiamo fatto recentemente un lavoro in Sicilia che poi contiamo di ripetere d'intesa con l'Autorità di Gestione con l'Organismo Intermedio anche per le altre regioni, abbiamo fatto un lavoro dal quale è emersa una cosa molto interessante è stato un lavoro approfondito perché abbiamo fatto un'audit di circa 150 imprese quindi siamo andati nelle aziende a verificare le esigenze di innovazione, siamo andati con degli esperti di quella tecnologia di quell'area tecnologica e abbiamo verificato e rilevato quelle che erano le esigenze delle imprese di innovazione sia di processo, che di prodotto, che organizzativa e condivisa come esigenza dall'imprenditore poi abbiamo fatto una verifica, ma cosa c'è sul territorio, in particolare, in questo caso in Sicilia, come strutture di offerta? E abbiamo censito rilevando caratteristiche abbastanza approfondite quasi nel dettaglio circa 200 strutture tra Dipartimenti universitari, centri di ricerca, centri pubblici e società private e abbiamo rilevato che cosa c'è dietro queste strutture, cioè che tipi di servizi offrono qual è il personale di cui dispongono, quale attrezzature hanno che progetti hanno fatto, che know how hanno, insomma, cosa possono mettere in campo per fornire servizi alle imprese. Da questa analisi è emerso un dato significativo, delle 350, l'approfondimento lo abbiamo poi fatto sulle imprese di maggiori dimensioni, dai 30 addetti in su, quindi 150 di un campione delle 5.000 imprese siciliane, è emerso che il 30% già attua progetti di innovazione collaborando con le strutture di offerta presenti sul territorio, siano queste direttamente o indirettamente collegate attraverso reti lunghe con altre strutture. Cioè in sostanza c'è un inizio, c'è un rapporto tra le imprese, 30%, 30% delle imprese che hanno esigenze di innovazione e strutture di ricerca. Quello che, invece, è molto interessante ed è emerso del restante 70% delle imprese di questo campione, il 50%, scusate i numeri, presenta delle esigenze di innovazione palesi, evidenti e condivise dall'imprenditore che però non vengono rappresentate, non si traducono in progetti per la mancanza di un collegamento con quelle che sono le strutture di ricerca sul territorio che rifornirebbero ed hanno le potenzialità per fornire questo tipo di servizio, cioè in sostanze manca questo tipo di collegamento tra l'impresa e il centro di ricerca che faccia capire all'impresa che c'è la struttura pronta a dare il servizio che ha le caratteristiche professionali per fornirlo e l'impresa la conoscenza per avere questi elementi per poter poi procedere ad una risposta. Questa è una cosa significativa, insomma, c'è l'offerta, c'è la domanda, c'è un'offerta, quest'offerta non è conosciuta. Su questo noi abbiamo attivato dei percorsi di ricerca di questo collegamento, ricerca di questo tipo di rapporto, abbiamo definito un progetto vero e proprio che si sta attuando che è poi quello della creazione dei circoli di conoscenza, abbiamo definito le aree tecnologiche più interessanti per queste imprese e determinate aree tecnologiche che fanno riferimento alle esigenze di gruppi di imprese indipendentemente dal settore a cui appartengono e abbiamo costituito questi nuclei proprio sul territorio avvalendoci anche della collaborazione delle Camere di Commercio quindi è un progetto che abbiamo fatto e che stiamo facendo anche insieme a loro, dove cercheremo attraverso la prestazione di un servizio di consulenza vera e propria alle imprese per definire quello che è il livello di innovazione e quello che l'esigenza di innovazione dell'impresa stessa e nello stesso tempo di definizione di quelle che possono essere le caratteristiche dell'offerta, quindi, vidando in questo circolo come lo abbiamo chiamato circolo delle conoscenza i rappresentanti che sono dei centri di ricerca che operano sul territorio che hanno quelle caratteristiche che rispondono alle caratteristiche di quel circolo di conoscenza per vedere e per dare loro la possibilità di presentare l'offerta del servizio che dovrebbero dare alle imprese. Ecco su questa esperienza che a mio parere, a nostro parere, ci sembra molto significativa perché abbiamo cercato di superare quello che è il gap informativo attraverso un'azione classica di accompagnamento, quella che nel nostro Programma, nel Programma RC poi sono indicate come azioni di sistema, su questo credo, che questa esperienza che ho voluto raccontare che possa rappresentare una buona pratica da perseguire, da portare avanti perché, come dicevo all'inizio, l'impresa da una parte, la struttura di ricerca dall'altra probabilmente uno dei problemi che hanno è che non dialogano e che non hanno un luogo di incontro per farsi conoscere".