Antonio Feleppa: "La parola alla dott.ssa Nicoletta Amodio che rappresenta la Confindustria di cui dirige, mi pare di ricordare, l'ufficio innovazione". Nicoletta Amodio: "Ricerca e Innovazione. Allora, grazie. Io proverò ad essere molto rapida e gli spunti che sono emersi nel pomeriggio di oggi sono tanti, mi collego all'ultima frase del Prof. Maiani ‘Uscire dalla crisi lo si può fare solo investendo in ricerca ed innovazione, solo ripensando ai nostri prodotti' quindi questo è l'impegno che Confindustria seguirà e con questo impegno lavorerà con il Ministero e con i Ministeri così come abbiamo fatto nel precedente PON perché il PON possa davvero diventare un'occasione di sviluppo. È stato sottolineato questa mattina la positività del fatto che sia un PON congiunto. L'esigenza di avere un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti che sono deputati a livello nazionale alle politiche di ricerca e innovazione è una cosa che Confindustria ha detto da tempo, seriamo che questo coordinamento vada anche oltre il PON, copra gli altri interventi Industria 2015 e tutti gli altri che sono immaginati ma che si consideri parte di questo intervento anche strumenti automatici, il credito d'imposta che è cumulabile con gli interventi che possono essere fatti sul PON e sugli altri progetti a selezione e che rappresenta uno strumento molto positivo per le imprese. Noi abbiamo fatto di recente un'indagine tra 1500 imprese quelle che stanno usando il credito d'imposta hanno consolidato o aumentato i loro investimenti in ricerca e sviluppo. Si parlava d'integrazione è un altro strumento che Confindustria ha promosso insieme alla conferenza delle regioni e delle province, insieme ai sindacati e l'osservatorio sulle politiche regionali per la ricerca e l'innovazione. Noi crediamo che l'osservatorio nell'ambito del PON possa essere anche utile, l'osservatorio è un tavolo non è un centro studi è un tavolo a cui siedono tutte le regioni su questo tavolo le regioni stanno cercando di uniformare tutte le procedure di adottare dei criteri congiunti anche questo è importante per fare in modo che il coordinamento, la governance sia sempre più unitaria dal lato degli utilizzatori. Si è parlato di dati questa mattina come mai le imprese investono poco in ricerca però poi esportano, i nostri prodotti sono sempre più a valore aggiunto quindi siamo contenti che finalmente non è solo Confindustria a fare difesa d'ufficio delle imprese ma che però tutti quanti comincino a guardare un po' meglio all'interno delle statistiche. Vi porto un unico dato forse qui e all'interno del PON si può anche fare un'azione di comunicazione più ampia sulla ricerca e l'innovazione per far capire al Paese che non ci sono solo aspetti negativi ma ci sono tante ricchezze nella parte pubblica e nella parte privata sulla ricerca se si guarda li abbiamo letti tutti Eurostat pubblica le 50 imprese che investono di più in ricerca e sviluppo tra le prime 50 ce ne sono tre italiane. Nessuno è andato a guardare il dettaglio dei settori, se si guarda i settori, i settori in cui l'Italia è più forte vede tra le prime 15, 7, 5, 3 quindi guardando un po' meglio all'interno delle statistiche, forse, uno capisce anche come poi si spiega il fatto che anche se il dato aggregato è basso le nostre imprese riescono ad essere competitive e qui faccio una parentesi considerate che negli ultimi anni, 5 lo sappiamo tutti, per il Centro-Nord non c'è stato nessuno strumento pubblico di supporto alla ricerca e all'innovazione, quindi, queste imprese hanno continuato a fare investimenti, ricerche e sviluppo con risorse proprie. Il Direttore Luciano Criscuoli prima chiedeva a che serve l'investimento pubblico. Bene questo dato, il fatto che le imprese investono con risorse proprie secondo noi non serve a dire vabbè allora l'investimento pubblico non serve, serve a dire che cosa sarebbe successo se ci fosse stato l'investimento pubblico, quanto avremmo potuto investire di più? E io dico ancora un'altra cosa, l'investimento pubblico serve a rendere competitivo il Paese, noi abbiamo quotidianamente imprese che sono corteggiate, davvero, dalla Francia. L'ambasciata francese ha lanciato un'azione di, come dire, marketing spinto sulle medie imprese che sono la forza dell'Italia per dire ‘se tu fai un investimento a Milano quanto hai come supporto pubblico, bene 10% credito d'imposta, sappi che se lo fai in Francia che sono 200 km da Milano hai il 30% - 40%'. Quindi il supporto pubblico serve a rendere competitivo il Paese e non le imprese quindi, da questo punto di vista crediamo che possa essere importante, ed è un'occasione sicuramente per il Sud è un'occasione di rilancio, lo ha detto prima il Ministro ‘PON Ricerca e Sviluppo, Paese' quindi noi mettiamo in fila tutti questi concetti anche per questo abbiamo lanciato un progetto di cui, credo, abbiate letto sui giornali che è il ‘Progetto Sud-Nord'. Non è un'iniziativa staccata dal PON, staccata dai progetti è semplicemente il tentativo di fare sinergia per usare meglio tutti gli strumenti. Abbiamo, in passato, lavorato con salvadanai diversi, il tentativo è lavoriamo sull'idea, vediamo quest'idea, questo progetto chi riguarda, chi coinvolge proviamo a finanziarla con i diversi salvadanai, quindi, facendo davvero sinergia tra le Istituzioni chiamate poi a gestire queste politiche. Sul progetto abbiamo avviato già un'azione di collaborazione con il CNR, l'idea è partire da temi concreti, i temi concreti sono stati individuati da noi attraverso un'azione di mappatura che abbiamo fatto lavorando sui dati del Miur cioè abbiamo analizzato tutti i progetti di ricerca che sono stati fatti con i fondi pubblici e con i fondi privati e autonomi dalle imprese dal '98 ad oggi. Abbiamo costruito delle mappe, abbiamo visto dove le imprese stanno investendo, questi progetti di ricerca ci hanno anche permesso di individuare quali sono i centri pubblici che stanno collaborando con le imprese su queste tematiche, le prioritarie, immaginiamo di far partire questi progetti sud-nord. Questi progetti, ovviamente, li vogliamo fare insieme al sistema pubblico per questo abbiamo invitato il CNR, faremo lo stesso con le università con gli altri enti di ricerca pubblici, quindi, un'iniziativa che immaginiamo di realizzare all'interno degli altri strumenti e che secondo noi unisce, dà concretezza a quello che ha detto il ministro ma che hanno detto quasi tutti gli interventi che si sono succeduti prima. Lo sviluppo del Mezzogiorno passa attraverso la ricerca e l'innovazione, lo sviluppo del Mezzogiorno è lo sviluppo del Paese, quindi, non è scisso. La collaborazione pubblico/privato sempre il Direttore Criscuoli tra i tanti spunti che ha dato ha detto ‘come si fa?'. Noi pensiamo che si faccia anche con degli strumenti per questo avevamo proposto il credito d'imposta. Io ricordo a tutti che il credito d'imposta prevede il 40% di credito per le commesse che le imprese danno agli enti pubblici di ricerca, alle università, agli enti pubblici di ricerca a fronte di un 10% se lo fanno intra-muros, quindi, considerate che anche noi abbiamo spinto molto su questo perché crediamo che soprattutto per le piccole e medie imprese non serva spingerle a farsi al loro interno il laboratorio di ricerca ed avere le competenze, noi crediamo che la piccola e media impresa possa utilmente andare al centro di ricerca pubblico a utilizzare i risultati della ricerca. Non solo ma il credito d'imposta e i finanziamenti pubblici potrebbero anche un po' orientare l'attività di ricerca del sistema pubblico che non vuol dire snaturarla e abbandonare la ricerca di base, ma vuol dire in qualche modo orientarla rispetto a delle tematiche anche europee. Qui un accenno al fatto che il PON, ovviamente, deve essere integrato agli altri interventi nazionali ma deve essere integrato con gli interventi europei, le aggregazioni che noi possiamo costruire a livello nazionale ci devono permettere di partecipare con più forza alle aggregazioni che si stanno definendo a livello europeo le GTI, le piattaforme. Noi abbiamo e ringraziamo il PON, il Miur per aver accettato, promosso all'interno del Miur dei tavoli perché anche su quello se non si fa sistema nella parte anche, tra tutti i soggetti che sono deputati a proporlo non si riuscirà mai a fare massa critica. Quindi io spero di essere di 5 minuti. L'ultima battuta, oggi molti diciamo, il tono è giustamente positivo, siamo all'avvio permettetemi diciamo un commento ultimo da operatore, siamo tutti addetti ai lavori, il PON Ricerca 2007-2013, siamo a dicembre 2008 partiamo perché altrimenti rischiamo che i soldi non riusciamo ad usarli bene perché non abbiamo il tempo di farlo. Grazie".