Paolo Rota: "L'altra sera ci siamo incontrati e abbiamo chiacchierato a lungo, i Programmi nel periodo 2000-2006 erano due programmi separati quindi volevo dare solo un numero della dimensione del nostro programma che ha aiutato 9000 imprese, l'impegno è stato enorme abbiamo dovuto affrontare e superare tante difficoltà però abbiamo anche accumulato anche una notevole esperienza". Claudia Galletti: "Grazie, intanto voglio ringrazi ere questa ... tutte le persone che sono intervenute, veramente siamo molto soddisfatti di aver attirato tanto curiosità ma non solo curiosità am anche interesse in quello che stiamo facendo. Noi, come vedete, stanno passando delle parole poi anche esperienza del passato ci sarà qui rappresentata, sono delle parole che abbiamo voluto che fossero proiettate perché connotano il nostro percorso, stamattina appena abbiamo iniziato il Direttore, i Direttori, Sabina De Luca hanno sottolineato alcune cose importanti, la prima parola che, forse, è già passata è stata quella dell'integrazione, abbiamo sentito parlare di integrazione di politiche, abbiamo sentito parlare di integrazione di strumenti che poi adesso lo vedremo un pochino meglio, noi non vi vogliamo troppo tediare. Alle nostre spalle c'è rappresentato per grandi linee, per i capisaldi il nostro programma, ci saranno molte altre occasioni per approfondire le i singoli temi, i singoli strumenti, ma ci piaceva partire proprio da questo concetto di integrazione del Quadro Strategico Nazionale, la politica di coesione ma soprattutto di integrazione tra due competenze, ricerca e innovazione e due amministrazioni, che hanno cominciato a lavorare insieme e, quindi, hanno dovuto fare un lungo percorso e adesso, io lo voglio ricordare sorrido a Paolo Rota perché due amministrazioni che istituzionalmente hanno gli stessi ruoli, le stesse competenze che si devono mettere in gioco e devono un po' dimenticare la loro vista istituzionale ma devono collaborare quindi devono condividere delle scelte, devono metter su un programma e poi portarlo all'attenzione di tutti. Paolo vogliamo raccontare un po' questo percorso perché è bene che lo sappiate quanto è stato laborioso, quanto è stato veramente arduo, ma soddisfacente. Io alla fino lo dico: soddisfacente". Paolo Rota: "È stato già accennato nei precedenti interventi è veramente una sfida riuscire a far lavorare insieme due amministrazioni che sono sempre state abituate fino ad oggi a delimitare le proprie competenze ed eventualmente in qualche caso a mettere in discussione questi limiti creando poi, spesso e volentieri, dei problemi di sovrapposizione e di conflitto. Nei momenti difficili che abbiamo attraversato sia in fase di costruzione del programma che in fase di avvio del programma se vogliamo, se mi lasciate aggiungere un'annotazione personale, ci ha aiutato moltissimo il fatto di conoscerci da tanti anni di essere ex colleghi di una comune amministrazione che abbiamo lasciato una quindicina di anni fa per poi ritrovarci nella costruzione di questo programma insieme, per cui vi portiamo una testimonianza e vogliamo raccontare un'esperienza che stiamo facendo che è un'esperienza molto intensa fatta di momenti di contrasto però animata anche, devo dire, da uno spirito di collaborazione che sta cominciando a dare i suoi frutti". Claudia Galletti: "È stato ricordato come, un'altra parola che abbiamo visto scorrere è confronto, il confronto lo abbiamo avuto al nostro interno, come ricordava Paolo, e anche con momenti accesi ma sempre finalizzati a raggiungere il miglior obiettivo, ma il confronto esterno è stato ancora più produttivo e più forte per consentirci di raggiungere il risultato. Quale è stato il confronto esterno? Direi sotto la guida illuminata del dipartimento che ci coordina, con le Regioni, con le altre amministrazioni centrali coinvolte come noi nell'attuazione del programma, vedete alla mie spalle che ci sono due importanti azioni strategiche, una rivolta all'ambiente e una allo sviluppo dell'ICT, come ricordava anche il Direttore Criscuoli stamattina, tematiche trasversali di interesse per tutti i segmenti di intervento ma le parti economiche e sociali e, perché non lo vogliamo sottolineare? La Commissione europea abbiamo avuto un negoziato veramente faticoso ma volto a trovare i massimi equilibri e nella logica dei regolamenti comunitari di evitare sovrapposizioni, noi credo che abbiamo trovato un momenti virtuoso da un aspetto che poteva sembrare mortificante cioè quello di evitare sovrapposizioni tra i diversi livelli di intervento, tra i livelli regionali e il livello nazionale. Questo elemento che all'inizio ci sembrava mortificante, lo ha ricordato anche il Direttore, il nostro programma è stato approvato alla fine del percorso negoziale che già aveva visto coinvolti i programmi regionali invece oggi, già allora, ma oggi soprattutto, lo stiamo verificando, sta diventando un elemento virtuoso perché ci ha consentito di lavorare insieme di fare le stese scelte sulle stesse strategie e adesso di condividere le fasi attuative, quindi, fare sinergia e fare messa critica. Queste sono le altre parole che stanno scorrendo penso che i colleghi delle Regioni che interverranno dopo potranno anche su questo aspetto intervenire". Paolo Rota: "Tra l'altro sullo schermo grande ogni tanto appare lo schema di articolazione delle linee di intervento del PON, forse, non vale la pena di perdere tanto tempo perché comunque vi è stato consegnato e poi ormai è abbastanza noto. Comunque vedete qui richiamata la struttura del Programma, è una struttura che abbiamo costruito tenendo in mente come dettato, come assoluto imperativo l'integrazione, quindi abbiamo un primo asse strategico dove noi vogliamo provocare dei mutamenti strutturali e abbiamo messo le parti più innovative nella strategia di intervento. Un secondo asse a destra del primo dove abbiamo voluto creare lo spazio per degli interventi che, comunque, garantiscano una continuità per evitare il rischio che gli interventi troppo innovativi creino una soluzione delle continuità e quindi delle fratture nell'intervento pubblico poi in basso vedete un asse di accompagnamento e di azioni di servizio che servono a garantire l'attuazione del Programma. Un'altra annotazione che volevo dare è abbastanza interessante il fatto che vengano proiettate queste parole chiave che l'altra sera abbiamo scelto per sottoporvele. Compaiono in maniera ciclica e non è un caso perché siamo partiti dalla parola chiave integrazione per arrivare alla parola chiave esperienza che non voleva essere la prima ma voleva rappresentare la chiusura di un ciclo di strategia di intervento che poi funga nuovamente da punto di partenza per una valutazione durante l'attuazione del Programma e quindi un aggiornamento costante nella nostra azione". Claudia Galletti: "Tant'è che adesso mi voglio soffermare, Fulvio non ti muovere, sulla parola ascolto. Ascolto correlato alla comunicazione, l'ascolto comunque inteso in tutte le accezioni per noi è ascolto del territorio, è ascolto del fabbisogno, è ascolto di tutti i potenziali stakeholders, è ascolto dei diversi livelli di governance con tutti i nostri partner istituzionali. L'ascolto ci sta portando a capire quali sono le aspettative, come dobbiamo intervenire, come dobbiamo sinergizzare i nostri interventi con gli interventi dei PON regionali ma anche con gli altri interventi dei programmi nazionali, dei programmi interregionali stiamo cercando di sfruttare ogni possibilità di conoscenze, di acquisizione di informazioni dall'esterno per meglio indirizzare le nostre attività e questo lo faremo in tutto l'arco di acquisizione del Programma, ma voglio lanciare la palla a Fulvio Obici perché è responsabili della comunicazione perché è ascolto ma anche comunicazione e informazione. Una comunicazione che anche abbiamo voluto connotare in modo nuovo rispetto alle precedenti esperienze che però ci hanno guidato a fare le scelte attuali".