Piero Cinti: "Un saluto a tutti gli intervenuti anch'io esprimo soddisfazione per la massiccia presenza che c'è oggi pomeriggio in questa sala e mi rammarico per chi è in piedi perché è una posizione non del tutto comoda, ma per il successo della manifestazione vedere delle persone in piedi oltre ai posto a sedere indica che la manifestazione stessa, l'evento convegnistico, ha avuto successo. Parto da un paio di considerazioni del collega Luciano Criscuoli. Lui ha parlato di orientalizzazione della pubblica amministrazione sono talmente d'accordo che sul piano dell'assetto ordinamentale delle competenze della pubblica amministrazione farei addirittura un passaggio in più, parlerei di un nuovo modello di sussidiarietà. Noi conosciamo bene che esiste la sussidiarietà verticale, la sussidiarietà orizzontale con il partenariato sociale. Noi con questo PON Ricerca e Competitività abbiamo forse messo in piedi un nuovo tipo di sussidiarietà, quella interna all'amministrazione con uno stretto raccordo tra le competenze le attività di due amministrazioni centrali dello Stato che, a loro volta, si sono aperte come già ha detto Criscuoli ma come anch'io dirò nel mio intervento al partenariato sociale e soprattutto alle altre amministrazioni centrali ed alle amministrazioni regionali. Per quanto concerne più da vicino l'attività della Direzione generale del ministero dello Sviluppo Economico che è Organismo intermedio nei confronti del MIUR, uno degli assi portanti della nostra attività su cui ci dovremmo concentrare necessariamente di qui fino al 2013 sono i Progetti di innovazione industriale. Si ricorderà che era stato presentato un disegno di legge denominato sinteticamente ‘Industria 2015' i cui contenuti poi sono stati efficacemente anticipati con la finanziaria del 2007. I Progetti d'Innovazione Industriale vogliono essere uno strumento innovativo per fare ricerca, per fare innovazione e per fare anche industrializzazione. Abbiamo all'interno dei Progetti d'Innovazione Industriale (PII) delle azioni strategiche che sono state lanciate attraverso dei bandi per le cinque aree tematiche individuate a proposito dei PII: efficienze energetiche e mobilità sostenibile, nuove tecnologie per il made in Italy, scienze della vita e per le tecnologie innovative, per i beni culturali e turistici. I PII vogliono essere, in sostanza, una fucina di idee dalle quali possa poi derivare anche una serie di azioni connesse che si vadano a scaricare positivamente sul territorio anche in termini di industrializzazioni, di realizzazioni infrastrutturali. Sono delle idee alle quali, poi, le azioni connesse potranno dare gambe per il loro successo. Qualche brevissima notizia ed informazione sullo stato dei primi due bandi che sono quelli delle efficienze energetiche per la mobilità sostenibile che sono stati chiusi nel mese di settembre, mentre quello relativo alle nuove per il made in Italy è stato lanciato più recentemente. Sui Progetti di Innovazione Industriale c'è una competenza convergente, la sussidiarietà c'è addirittura all'interno della stessa amministrazione tra la direzione generale della politica industriale e la mia Direzione generale che dovrà procedere entro la fine dell'anno all'impegno delle risorse disponibili per questi bandi. Il successo, spero, che arriverà a questa iniziativa, i bandi hanno avuto una risposta che ci sembra convincente e quindi ci auguriamo che anche gli altri potranno avere altrettanto successo. In generale di queste aree tematiche dei PI, uno particolarmente importante può essere il bando per il made in Italy in quanto un terzo delle proposte progettuali presentate dalle imprese ricade nelle regioni del Mezzogiorno e, quindi, questo per dimostrare come anche nel Mezzogiorno ci possa essere un'efficace risposta. Domani l'iter della consultazione tecnica con le Regioni in sede di stabile concertazione verrà formalizzato e quindi siamo proprio alla vigilia di ulteriori passi avanti su questo processo. Per quanto riguarda altre linee di attività, quindi, abbiamo detto l'asse principale, l'asse comunque importante e anche dal punto di vista della dotazione finanziaria sarà del PON per la parte di competenza MISE, sarà quello dei Progetti d'Innovazione industriale. Tuttavia anche altre importanti misure potranno essere utilizzate e messe in pratica con le risorse comunitarie in questione e parliamo qui più specificatamente dell'asse relativo al riposizionamento del sistema competitività italiano che prevede nella sostanza la possibilità di usare parte della dotazione con misure e strumenti di agevolazione, di incentivazione alle imprese già esistenti. Naturalmente facciamo riferimento ad alcuni strumenti anche di carattere innovativo che possono essere, ad esempio, rappresentati dai contratti di sviluppo, lo strumento di negoziazione, di programmazione negoziata che noi conosciamo fino ad ora è quello dei contratti di programma che, però, verrà innovato a breve con l'introduzione di questo nuovo strumento dei contratti di sviluppo che vorranno essere uno strumento ulteriore per lo sviluppo territoriale anche in raccordo con le Regioni. Ieri c'è stata una riunione tecnica presso la conferenza Stato-Regioni, abbiamo fatto dei positivi passi in avanti nella redazione del provvedimento, mi auguro che possa andare domani in sede di conferenza Stato-Regioni per il formale parere positivo da parte regionale e quindi poter essere emanato. Una battuta soltanto a proposito di questo nuovo innovativo strumento di agevolazione quello che, rispetto ai vecchi contratti di programma, abbiamo cercato di dimezzare addirittura la tempistica prevista dall'iter procedurale. Prima si sfondavano facilmente i 500 giorni, adesso ci attestiamo attorno a 250 giorni che è un, mi pare, un successo importante perché in questo momento in particolare e come l'esperienza della direzione generale mi ha insegnato in questi mesi in cui sono stato alla sua guida è che le imprese a volte hanno più bisogno di avere certezze sui tempi che non certezze sull'erogazione e sul quantum dell'erogazione e dell'incentivazione. Questo ci è stato detto più volte da imprese grandi e da imprese piccole, certezze sulla tempistica. Ebbene aver dimezzato la tempistica relativamente ai vecchi contratti di Programma mi pare che possa essere un buon risultato. Naturalmente ci sono delle norme di raccordo tra i vecchi contratti di programma e i nuovi contratti di sviluppo in maniera tale che chi ha presentato nelle more dell'emanazione e del varo del nuovo strumento una domanda potrà riformularla ai sensi della nuova disciplina. Per quanto riguarda altre misure, noi possiamo utilizzare ora la legge 46 per l'innovazione tecnologica, per quanto riguarda la programmazione del 2009 di questo strumento che ha avuto negli anni un notevole successo, abbiamo proposto di concentrarsi su una tematica che è anche oggetto di un programma comunitario ed è l'eliminazione di sostanze chimiche preoccupanti nei processi produttivi. Pensiamo che questa iniziativa possa avere successo presso le imprese e anche presso le imprese del Mezzogiorno in particolare. Un'altra linea operativa della legge 46 per il 2009, che vorremo ordinare, è quella che si riferisce allo star up, quindi, alla nascita di nuove imprese di innovazione, nuove imprese innovative. Naturalmente poi ci potranno essere anche altri strumenti, tipo la legge 181 che in origine è nata per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica, ma man mano nel corso del tempo con una serie di novelle legislative ha cambiato pelle fino ad essere oggetto di revisione profonda nel disegno di legge sullo sviluppo che attualmente è in Parlamento approvato dalla Camera e diventato l'atto Senato 1195, quindi, noi pensiamo di utilizzare per declinare le varie possibilità di risorse finanziarie derivanti dal PON in parte, come detto, strumenti innovativi come i PI, in parte di utilizzare quegli strumenti già esistenti alcuni da diversi anni, ricordo che la legge 46 sull'innovazione tecnologica è del 1982 addirittura e che però hanno dato nel corso del tempo buona risposta da parte delle imprese e che soprattutto sono ancora di attualità perché, come si diceva poc'anzi, la ricerca, l'innovazione, fare impresa in termini innovativi è sempre più importante nel nostro Paese. Gestire in questa situazione congiunturale di crisi finanziaria e, con i suoi rimbalzi sull'economia reale, le consistenti risorse del PON 2007-2013 dà alle amministrazioni sicuramente una responsabilità in più, cioè che è quella di centrare uno sforzo che dobbiamo fare è quello di centrare maggiormente gli obiettivi per rilanciare l'economia, per sostenere le imprese e, da questo punto di vista, naturalmente sono importanti i tempi, sono importanti anche le azioni integrate con gli altri soggetti con i quali noi avremo da confrontarci a cominciare dalle Regioni che sono responsabili dei loro programmi operativi regionali, quindi, una responsabilità in più per tutti quanti noi per cercare di cogliere quelle opportunità che le imprese vengono a chiedere all'amministrazione in vista di un bene migliore che è la ripresa economica. Da questo punto di vista dobbiamo concentrarci noi, ma credo anche i colleghi del MIUR anche a dare un sostegno consistente alle piccole e medie imprese e da questo punto di vista, tenuto conto che nelle declinazioni del PON abbiamo anche da tener conto di strumenti di finanziamento di interventi di ingegneria finanziaria a favore delle imprese, voglio dire che in relazione ad una precisa previsione del Decreto Legge 185 quello che il governo ha varato a fine novembre proprio per fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria ed economica, c'è stato un allargamento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese anche al settore dell'artigianato, settore dell'artigianato che rappresenta per antonomasia l'ambito delle piccole imprese. Ebbene a parte l'integrazione del Comitato di Gestione che amministra questi Fondi con rappresentanti del settore artigiano abbiamo provveduto ad impinguare il Fondo stesso che viene gestito dal medio credito centrale di recente con un intervento di circa 70 milioni di euro, ma altri ne sono previsti perché il governo in totale ne ha previsti nello strumento, nel decreto legge che dicevo poc'anzi addirittura più di 400, quindi, è stata una prima iniezione di finanza che poi potrà essere successivamente implementata. Un'ultima battuta se l'amico Feleppa non mi taglia la lingua è quella di dire che per quanto riguarda sempre il nostro PON, noi abbiamo assunto un'iniziativa che può essere di supporto all'attività sempre dei PII ed è stata quella, attraverso un nostro comitato scientifico, di svolgere una ricerca piuttosto impegnativa, ma i cui risultati speriamo possano essere proficui, una ricerca sull'analisi fattuale. Si è trattato in sostanza di incaricare degli esperti che sui territori delle quattro Regioni della Convergenza sono andati a dialogare con le Istituzioni, a cominciare da quelle regionali, e con le imprese al fine di capirne realmente e in concreto quali sono i bisogni e quali sono le necessità. Il frutto di questo lavoro, che si è svolto nei mesi scorsi, verrà presentato definitivamente, domani, in un apposita riunione presso la direzione generale. L'auspicio è questo che anche con questa iniziativa si riesca a rispondere in maniera sempre più rapida ed efficiente alle richieste delle imprese. Speriamo che con queste nostre iniziative, l'economia del nostro Paese possa riprendersi e sviluppare le sue potenzialità che sono veramente enormi".