Moderatore - Salvatore MAZZOLA, Direttore dell’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero del CNR - Adesso volevamo aprire un dibattito, ci sono già due iscrizioni, volevo dare la parola a Mimmo Rizzuti al quale volevo chiedere di presentarsi. Intervento: Mimmo RIZZUTI, CdA del CRA - Sono Mimmo Rizzuti sono membro del CdA del CRA, che è diciamo il CNR per la Ricerca in Agricoltura. Conosco il sistema già da numerosi anni per aver lavorato nel sistema già con Agenda 2000 e con tutti i progetti e i Programmi Operativi che in questi anni si sono sviluppati con Fulvio Obici e con il MIUR, anche se con funzioni diverse perché allora ero segretario, all’epoca nazionale, della CGIL per l’Università e la Ricerca. Bene, allora io credo che sia un fatto importante e ringrazio il Ministero e Salvo che promuove in questa sede queste iniziative e invita tanta gente ma è importante , secondo me, che questa valutazione si fa a due terzi del cammino e non alla fine per vedere se c’è possibilità di aggiustamenti e c’è necessità di aggiustamenti. Ho visto dalle cifre che ci sono alcuni miglioramenti, per esempio nella Programmazione ci sono dei ritardi che sono un po’ insoliti, sul terreno della gestione e della spesa, ma non c’è niente di nuovo ma la cosa che mi preoccupa e che coglievo dal discorso di Cobis e del Rappresentante della Commissione d’Alessandro è il fatto che noi facciamo i conti ogni volta con il fatto. Beh sono adesso tanti anni che facciamo – che operiamo con l’Agenda 2000 e PON – su questo terreno della Programmazione sul terreno del rapporto con il Sud adesso siamo al 150esimo anniversario diciamo e questo squilibrio, questo sviluppo permane, non accenna a modificarsi e la cosa che mi viene spontanea domandarmi è se non c’è qualcosa da cambiare nell’impostazione; cioè in una fase in cui i soggetti competitori – come vengono chiamati – non sono nemmeno più quelli tradizionali ma c’è l’immissione massiccia di soggetti fortissimi con quelle qualità e quella capacità di penetrazione anche al nostro interno di recuperare alle nostre conoscenze e di utilizzarle al loro favore, beh allora un discorso anche del titolo stesso Innovazione per la competitività delle imprese, forse dovrebbe portarci ad una riflessione: che tipo di competitività o, forse, non è meglio di parlare di cooperazione? Io vedo questa bella iniziativa fatta qui a Capo Granitola è un esempio splendido di come si possono fare delle cose quando c’è grande spinta anche a livello locale ma questa iniziativa è una questione, questa iniziativa di Mazara, dovrebbe essere una questione al centro dell’attenzione del nostro Paese – l’Italia in quanto tale – dell’Europa, del apporto con il Mediterraneo. Il problema, abbiam parlato di globalizzazione, o noi anche su questo terreno della Ricerca e dell’Innovazione attiviamo processi che sono di forte cooperazione beh oppure facciamo fatica. Sul terreno della competitività, ma mica noi possiamo andare a competere con la Cina sul terreno del costo del lavoro e anche dell’innovazione tecnologica, oppure facciamo fatica, fa fatica l’Europa, fa fatica la Germania che tiene. Manca la coesione, secondo me va rivista l’impostazione ma non è questa la ovviamente la sede per fare di queste considerazioni. Io ho apprezzato anche le cose che ho sentito il modo in cui si muove il livello territoriale, ci diceva la rappresentante della Regione Puglia. Lì c’è un mix di cose nuove che si intersecano con cose vecchie, d’altra parte non è che noi possiamo pensare di poter … Ecco, abbiamo tante idee però poi dobbiamo materializzare e dobbiamo vedere, finisco subito, ed è l’invito che io faccio a … Siccome avremo altre sedi e altri incontri, il mio istituto di cui io sono parte, ha presentato circa 400 progetti in 4-5 Costellazioni, abbiamo lavorato molto con le Regioni, abbiamo fatto una riunione, forse il Dottor Cobis anche con il Direttore Generale e il Direttore Generale del Ministero dell’Agricoltura al MIUR in fase di impostazione per affrontare un tema che è fondamentale, il problema del legame tra ambiente, tipo di produzione, territorio, agricoltori di altro tipo, mare, tutela ambientale del mare, biologia di intrecciare questi temi e, quindi, il discorso dei Distretti tecnologici ma anche produttivi specifici così come veniva anche da alcune esperienze, a me sembra che ci deve far riflettere anche su queste cose: come cambiare nella direzione; che tipo di sviluppo e che tipo di sostegno. Che tipo – sul terreno ecco dell’innovazione – in tutti i settori ecco noi dobbiamo far fruttare e che direzione dare. Secondo me un discorso che si limita a quel discorso della competitività che abbiamo interiorizzato fin da Agenda 2000, ha dato quello che ha dato non ha potuto, se lo sviluppo del Mezzogiorno con questi sistemi non ha fatto passi in avanti, in direzione di un riequilibrio, beh se continuiamo con questi sistemi a me sembra diventi abbastanza problematico e credo, comunque, che il MIUR a livello regionale forse potrebbe, e gli altri Ministeri interessati, diciamo trovare a livello proprio delle Regioni, sedi di Convergenza per far in modo che gli Istituti si coordinino con la Convergenza. Grazie.