Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con il Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l’innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio e con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha promosso nei territori della Convergenza il programma: “Smart Cities and Communities and Social Innovation”. Il programma dà avvio alle azioni integrate per lo sviluppo della società dell’informazione ed alle azioni integrate per lo sviluppo sostenibile, ricomprese nell’ambito dell’Asse II del PON Ricerca e Competitività, prevede la realizzazione di interventi di ricerca industriali e sviluppo sperimentale in grado di favorire innovazioni tecnologiche per dare risposte al fabbisogno di soluzioni di diretto impatto sugli ambiti di interesse pubblico e per contribuire attraverso l’utilizzo evoluto delle ICT al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Tra le azioni integrate per lo sviluppo delle società dell’informazione saranno realizzati i progetti negli ambiti: Smart mobility; Smart health; Smart education; Cloud computing technologies for smart government; Smart culture and turism. Tra le azioni integrate per lo sviluppo sostenibile saranno realizzati i progetti negli ambiti: Renewable Energy and smart grid; Energy Efficiency e low carbon tehcnologies; Smart mobility and last-mile logistic; Sustainable natural resources (waste, water, urban biodiversity). L’ambito di applicazione è quello delle “Smart Communities” ovvero dello sviluppo di modelli innovativi finalizzati a dare soluzioni a problemi di scala urbana e metropolitana tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione. Intervista - Marco Giurdanella, GTS Consulting: Smart Community si riferisce ai concetti di città diffusa e di comunità intelligente, nelle quali vengono affrontate tematiche socio ambientali quali la mobilità, la sicurezza, l’educazione, la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico. Testo - Al fine di fornire una risposta efficace all’esigenza di ottimizzare le connessioni tra il miglioramento dei bilanci energetici e ambientali dei territori e la gestione delle risorse naturalistiche e socio culturali, secondo principi di equità e sostenibilità, attraverso lo sviluppo di tecnologie e modelli operativi finalizzati alla gestione, al trattamento e alla rivalorizzazione delle risorse naturali, la compagine è composta da: CNR, Future Space, Interporto Rivalta Scrivia, I.Tra.C., Università di Messina, insieme alla compagine composta da: ENEA, Omnia Energia, SAL.GEL, TSEM Research, Università della Magna Grecia di Catanzaro, realizzeranno il progetto Be&Save: tecnologie e modelli operativi per la gestione sostenibile della filiera alimentare attraverso la valorizzazione degli scarti biologici della produzione a scopi energetici, la riduzione degli sprechi alimentari del sistema distributivo e dei consumatori ed il trattamento e la valorizzazione della frazione edibile del rifiuto solido urbano. La riduzione dello spreco alimentare è tra le priorità nell’agenda delle istituzioni della Unione Europea, tanto che l’anno 2014 sarà proclamato Anno europeo contro gli sprechi alimentari. Ogni giorno grandi quantità di alimenti che avrebbero potuto essere consumati, o destinati ad altri usi, vengono sprecati. Secondo la FAO nel 2011 sono andati persi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo nel mondo, pari a circa 1/3 della produzione destinata al consumo urbano. Secondo quanto riportato dall’European Food Information Council, in Europa la quantità di cibo annualmente sprecato ammonta a 180 Kg procapite. Il cibo viene sprecato in tutte le fasi della filiera alimentare, dai produttori, distributori e venditori all’ingrosso e al dettaglio, ristoratori e consumatori. La filiera alimentare non è ad oggi assistita da adeguati sistemi che controllino le sue fasi in modo integrato. Produzione e distribuzione non sono sempre efficacemente collegate. La vendita, in particolare, dovendo presentare un’offerta continua di merce ai consumatori produce delle eccedenze attualmente non utilizzabili. Il consumatore, infine, è spesso indirizzato a sovrastimare il proprio fabbisogno o non è bene informato per gestire correttamente le scorte e finisce col produrre gli sprechi maggiori. La quota di rifiuto urbano che annualmente può essere differenziata è superiore al 90%. La parte non differenziata, ad oggi ancora conferita in discarica, è composta essenzialmente da cibi che pur essendo spesso ancora utilizzabili a fini alternativi all’alimentazione umana, non possono essere valorizzati per assenza di adeguati sistemi di estrazione, controllo, logistica e indirizzamento. Il progetto Be&Save mira alla creazione di un sistema intelligente per la sostenibilità ambientale sociale ed economica della filiera alimentare attraverso la valorizzazione energetica degli scarti biologici di produzione, la riduzione degli sprechi del sistema distributivo e dei consumatori e l’utilizzo alternativo degli sprechi residui come prodotti dell’industria zootecnica ed agroalimentare. L’insieme di questi obiettivi viene perseguito attraverso l’utilizzo delle più avanzate soluzioni tecnologiche nel campo dell’ICT mediante un approccio integrato che parte da una nuova configurazione dell’informazione su bene edibile tale da renderne agevole la molteplicità di impieghi insita nel concetto di valorizzazione. Intervista - Antonio La Gatta, TSEM Research: Questo progetto prevede l’utilizzo di un generatore che ha come ingresso rifiuti provenienti, appunto, dalla filiera agroalimentare, li trasforma utilizzando delle innovative stazioni enzimatiche in biogas, biogas che verrà poi bruciato per ottenere da un lato calore, dall’altro lato energia elettrica. Il calore verrà utilizzato per il funzionamento dello stesso reattore e quindi migliorando l’efficienza complessiva del sistema. I fumi di scarico saranno anch’essi trattati in fase liquida per un abbattimento complessivamente e praticamente totale degli inquinanti contenuti nei fumi. Il tutto, complessivamente, per rendere il sistema a impatto zero. L’energia elettrica, invece, verrà utilizzata per essere immagazzinata in un altrettanto innovativo sistema di immagazzinamento superconduttivo. Questo sistema sperimentale sarà montato presso il Comune di San Cassiano a Lecce e l’energia elettrica verrà utilizzata per la ricarica di biciclette elettriche che sono disponibili nella pubblica amministrazione per il bike sharing.” Testo - Il progetto si propone di sviluppare una piattaforma ICT per la gestione dei prodotti alimentari in grado di dare luogo ad una serie di applicazioni per il supporto alla decisione nel campo della logistica delle scorte, al fine di favorire l’ottimizzazione della logistica delle scorte a fine vita per un loro indirizzamento verso destinazioni valorizzanti, minimizzando il quantitativo di merce inutilizzata e condotta a discarica. Nei paesi industrializzati, la quota maggiore degli sprechi avverrebbe nelle fasi finali della filiera. Tra le principali cause la difficoltà del consumatore a interpretare correttamente le etichette degli alimenti, confezionamento dei prodotti in quantità troppo abbondanti, errori in fase di acquisto, conservazione non adeguata. Il progetto punta alla riduzione dello spreco alimentare attraverso l’informazione e l’assistenza anche da parte della Pubblica Amministrazione, anche mediante l’utilizzo di sistemi ICT in grado di fornire un supporto alla presa di decisioni. La criticità attuale del sistema della raccolta è principalmente legata all’indifferenziazione dell’umido e la gestione del packaging per le merci alimentari inscatolate. Intervista - Vincenzo Chiofalo, Università degli Studi di Messina: Be&Save punta alla realizzazione di un sistema innovativo capace di identificare il prodotto alimentare di scarto, seguirne lo sconfezionamento e di procedere all’applicazione di azioni innovative finalizzati alla caratterizzazione e valorizzazione dello scarto come alimento zootecnico e fertilizzante. A tal fine si prevede di effettuare prove in laboratorio in campo su specie animali e vegetali per l’identificazione dei prodotti e delle procedure. Realizzare delle azioni di ingegnerizzazione per la costruzione di microimpianti pilota capaci di seguire tali produzioni, svolgere test di prova sul territorio per valutare il funzionamento del sistema sia da un punto di vista logistico ed economico e da quello tecnologico. Verranno, inoltre, predisposti specifici sistemi di certificazione per i prodotti alimentari. Testo - Il progetto si articola in sei obiettivi realizzativi: OR1 - Piattaforma ICT, energetica informatica per il ciclo alimentare; OR2 - Caratterizzazione sostanziale e di ruolo dei prodotti alimentari; OR3 - Analisi e applicazione per la riduzione degli sprechi del sistema distributivo e dei consumatori; OR4 - Analisi e applicazioni per la raccolta e valorizzazione del rifiuto edibile; OR5 - Analisi e applicazioni per la produzione di energia da biomasse; OR6 - Sistema di accumulo energetico. Si prevede, dunque, la costituzione di una piattaforma ICT per la gestione delle risorse alimentari e dei relativi scarti e sottoprodotti. La realizzazione di un reattore per biomasse e di un sistema di accumulo energetico per gestirne l’intermittenza produttiva. Azioni per l’ottimizzazione della gestione delle scorte della media e grande distribuzione. Azioni per l’educazione al consumo delle famiglie e per l’ausilio alle strutture ricettive. L’organizzazione della raccolta e l’implementazione di sistemi per la gestione del rifiuto con particolare attenzione al problema dello spacchettamento. La ricerca di impieghi alternativi per gli alimenti a fine vita, in particolare come mangimi e concimi. In coerenza con il principio del programma che intende promuovere il coinvolgimento attivo delle Pubbliche Amministrazioni nei Comuni di Messina, Cosenza e Salerno, sarà condotto un programma sperimentale di sensibilizzazione ed educazione alla riduzione dello spreco alimentare attraverso un’articolata campagna di indagine tra i consumatori della grande distribuzione porta a porta e online via web e Smartphone. Parallelamente alla conduzione del programma di ricerca e sviluppo è prevista la formazione di oltre cinquanta giovani ricercatori e tecnici di ricerca per trasferire competenze specifiche in settori ad alta specializzazione.